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Per quanto riguarda lo strumento di diagnosi “DDS” fare riferimento alla Sez. 6 - 13, Strumento di diagnosi DDS.
L'uso del multimetro per il controlli degli impianti elettrici
Introduzione
Questo strumento permette la misurazione di resistenze, tensioni e correnti. I multimetri possono essere divisi in due grandi famiglie: quelli con visualizzazione analogica della misura e quelli con visualizzazione digitale. I primi usano un quadrante con indice. Sul quadrante sono riportate le scale per la misura delle diverse grandezze. I secondi hanno un quadrante sul quale compaiono le cifre che indicano il valore della grandezza che si sta misurando. Un selettore o diversi fori nei quali inserire i due terminali elettrici del multimetro, permettono di impostare il tipo di misura che deve essere fatta (una tensione, una corrente o una resistenza). In alcuni casi è indispensabile anche impostare il valore di fondo scala. Se bisogna ad esempio misurare una tensione di 12 V bisognerà scegliere un fondo scala prossimo a questo valore (ad esempio 15 V o 20 V). Non sarà logicamente corretto impostare un fondo scala di 10 V. Un discorso analogo vale per la corrente (Ampere) o per le resistenze (ohm). A volte lo strumento è in grado di stabilire il valore di fondo scala in modo automatico. Non bisogna mai superare il valore massimo ammesso dallo strumento per la misura della tensione e della corrente.
 Note
Lo strumento di diagnosi DDS (Sez. 6 - 13, Strumento di diagnosi DDS) può assolvere la funzione di multimetro digitale.
La misura di tensioni
Le misure delle tensioni devono essere effettuate collegando sempre i terminali del multimentro in parallelo all'elemento alimentato elettricamente (ad esempio sui due fili che arrivano ad una lampadina, o sui due fili che alimentano un relè, o sui due morsetti della batteria, o sui due fili che alimentano una centralina). Le tensioni possono essere costanti nel tempo (tensione continua) o variabili nel tempo (alternate). Nel primo caso esiste una polarità negativa ed una positiva. Bisogna dunque selezionare sul multimetro anche il tipo di tensione che deve essere misurata. (La tensione continua è indicata con il simbolo = e quella alternata con il simbolo ~).
La misura di correnti
Le misure delle correnti devono essere effettuate collegando sempre i terminali del multimetro in serie all'elemento alimentato elettricamente (ad esempio occorre staccare un filo che alimenta una lampadina e collegare alla estremità del filo stesso un terminale del multimetro e l'altro terminale alla lampadina. Accendendo il commutatore delle luci la lampadina si illuminerà normalmente e lo strumento indicherà la corrente assorbita e cioè quella che circola nel filo). Attenzione: i collegamenti in serie vanno effettuati e rimossi sempre quando non c'è tensione. Non si deve mai effettuare od eliminare un collegamento in serie quando un dispositivo è alimentato. Assicurarsi sempre che il collegamento in serie dei terminali del tester fatto sul dispositivo elettrico, sia realizzato in modo sicuro e che perciò non possa interrompersi in modo accidentale.
La misura di resistenze e di continuità elettrica
Le misure di resistenze devono essere effettuate solo quando l'elemento elettrico o la sezione dell'impianto non è alimentato ed è isolato dall'impianto elettrico principale (cioè non collegato all'impianto elettrico principale). Queste misure possono essere utilizzate per verificare la resistenza di alcuni sensori. Ad esempio dopo aver scollegato la connessione elettrica del sensore dei giri/fase dell'impianto di accensione-iniezione (affacciato all'ingranaggio di comando dell'albero della distribuzione), è possibile verificare la sua resistenza interna, collegando il multimentro ai suoi terminali. In questo modo si verifica se l'avvolgimento interno al sensore è interrotto (caso in cui la resistenza è infinita). La misura della resistenza può essere utilizzata anche per controllare la continuità di tratti dell'impianto elettrico o di interruttori e relè. Per verificare ad esempio l'integrità di una sezione di impianto elettrico tra due connessioni, occorre scollegare le connessioni stesse, collegare i terminali del multimetro alle due estremità del cavo elettrico e verificare il valore di resistenza indicato. Se questo valore è prossimo allo zero (inferiore a circa 0,3 ohm) allora il cavo non è interrotto. Alcuni strumenti hanno anche una indicazione sonora che si attiva quando la resistenza si avvicina al valore zero. Identica procedura deve essere seguita per verificare se ad esempio i due contatti di un interruttore (relè o manuale) si chiudono regolarmente. Occorre collegare i terminali del multimetro a quelli dell'interruttore, verificando che il valore di resistenza sia prossimo allo zero (o ascoltando il segnale sonoro) quando l'interruttore viene chiuso. Per verificare che il multimetro in modalità “controllo continuità elettrica” funzioni correttamente, bisogna cortocircuitare i suoi due terminali. Il valore di resistenza indicato dovrà essere praticamente nullo e dovrà attivarsi il segnale sonoro.
Protezioni e precauzioni
Il multimetro ha dei fusibili di protezione e delle batterie. Questi elementi devono essere sempre in perfetto stato, per assicurare il corretto funzionamento dello strumento. Quando si effettuano misure elettriche occorre sempre prestare la massima attenzione per non generare corto circuiti, che causano danni irreparabili al sistema elettrico e possono anche causare infortuni. Tutti gli interventi di manutenzione devono essere svolti solo quando la tensione non è presente (scollegare preventivamente la batteria). Non collegare MAI in parallelo il multimetro per fare delle misure di corrente, non collegare MAI in serie il multimetro per fare delle misure di tensione.
Descrizione dello strumento di diagnosi
Il sistema di diagnosi “DDS” consente di diagnosticare, tramite connessione seriale, l'impianto iniezione-accensione. Il sistema è dotato inoltre di funzioni che consentono di effettuare prove su vari dispositivi che equipaggiano la motocicletta. È possibile misurare correnti e tensioni relative a qualsiasi dispositivo elettrico, si possono effettuare prove su singoli componenti e rilevare pressioni e temperature.
Lo strumento di diagnosi DDS (1) cod. attrezzo 97900.0215 è composto da un visualizzatore palmare (A), da un modulo autodiagnosi BBAD (B) una memory card visualizzatore (C).
Il visualizzatore palmare (A) con sistema touch screen, visualizza i dati e, tramite il pennino con foro di alloggiamento sul fianco del visualizzatore, permette l'impostazione dei valori.
Il modulo autodiagnosi (B) permette la comunicazione dello strumento DDS (1) con la centralina del motoveicolo.
Il software d'interfaccia utente risiede nella memory card visualizzatore (C) alloggiata nel visualizzatore palmare (A).
L'unità centrale è dotata di due plance connessioni: una nella parte superiore dello strumento e una nella parte inferiore.
La plancia connessione superiore comprende 6 connettori con le seguenti funzioni:
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La plancia connessione inferiore comprende 3 connettori con le seguenti funzioni:
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È possibile collegare una stampante allo strumento DDS (1) per stampare i report delle prove eseguite: per collegare la stampante utilizzare la porta di comunicazione seriale (COM1) (G) presente nella parte superiore dello strumento (1).
Caratteristiche tecniche
Alimentazione:
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Componenti forniti con lo strumento di diagnosi DDS
Lo strumento DDS (1) viene fornito in un kit DDS insieme ai seguenti elementi:
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Alimentazione dello strumento
Lo strumento DDS (1) cod. attrezzo 97900.0215 può essere alimentato in uno dei seguenti modi:
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da batteria dello strumento stesso: la batteria (Q) è alloggiata nella parte superiore dello strumento stesso. Per l'utilizzo dello strumento (1) con batteria e per la ricarica della batteria stessa fare riferimento al “Manuale Utente” fornito con lo strumento DDS.
Per accendere il visualizzatore premere il pulsante (T).
Connessione alla moto
Lo strumento richiede una tensione di alimentazione compresa fra 9 e 16 Volt C.C.
Prestare attenzione durante l'impiego a non scendere sotto il livello di tensione minimo: questa eventualità si potrebbe verificare durante le fasi di avviamento e di rotazione del motore al regime minimo nelle moto la cui batteria non sia perfettamente efficiente. Se lo strumento rileva una tensione di alimentazione inferiore a 9 Volt si verifica l'azzeramento delle procedure in corso, quando la tensione ritornerà ai valori caratteristici dovrà procedere nuovamente all'impostazione delle procedure.
Lo strumento DDS (1) può essere alimentato dal motoveicolo in uno dei seguenti modi:
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collegando al connettore di diagnosi (P) dello strumento il cavo di alimentazione e diagnosi (4) cod. attrezzo 97900.0227S; collegare poi alla presa di quest'ultimo la presa DDA (S) del motoveicolo.
 Note
Per la connessione dei vari dispositivi e per la procedura di diagnosi, consultare il manuale di istruzioni fornito con lo strumento.
 
Strumento di diagnosi DDS
In sintesi le funzioni svolte dal “DDS” sono le seguenti:
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Diagnosi attiva. Attivazione dei trasduttori del sistema accensione-iniezione per la verifica della loro funzionalità e del corretto segnale di comando (pompa carburante, bobine accensione, contagiri, iniettori, ecc.). Da questa funzione è possibile anche effettuare l'introduzione del codice di sicurezza per lo sblocco dell'immobilizer.
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Road test. Permette di memorizzare i parametri motoristici nell'arco di un intervallo di regimi motore preventivamente selezionato. Questi parametri possono poi essere analizzati e visualizzati al termine della loro acquisizione.
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Con specifiche sonde collegabili allo strumento DDS è possibile effettuare la lettura delle tensioni elettriche, delle correnti, delle temperature, della tensione delle cinghie della distribuzione e delle pressioni (tipicamente del circuito di lubrificazione e di alimentazione carburante).
Controllo e registrazione tensione cinghie distribuzione
 Note
I simboli delle icone utilizzate nella procedura sono riportati in una tabella alla fine della presente sezione.
 Note
L'operazione, effettuata con l'ausilio del DDS, ha il vantaggio di poter essere eseguita su entrambe le cinghie con il motore montato sul telaio. Al DDS va collegato un lettore ottico (5) cod. attrezzo 88765.1371. Questo ha un led verde che serve per effettuare il suo corretto posizionamento davanti alla cinghia. Possiede inoltre un emettitore (A) e un ricevitore (B) infrarosso, capaci di rilevare le oscillazioni della cinghia opportunamente sollecitata con un dito.
Svitare la sonda lambda (6), allentare la fascetta (7), svitare i dadi (8) e rimuovere il tubo scarico (9).
Sfilare le pipette copri candela (10).
Svitare le viti (11) e rimuovere le cartelle (12).
Rimuovere le candele.
Posizionare l'albero motore in modo che il cilindro orizzontale abbia il pistone al punto morto superiore in fase di scoppio con attrezzo completo.
Ciò si ottiene allineando il segno di fase (C) della puleggia (13) del rinvio distribuzione con la tacca di riferimento (D) sul coperchio frizione (T).
Eseguire la misura sulla cinghia orizzontale sul ramo (14) come descritto al paragrafo “Misurazione valori di tensione cinghie distribuzione”.
 
Ruotare l'albero motore di 270° nel senso di rotazione del motore (punto morto di scoppio del cilindro verticale) e ripetere la stessa procedura usata per il cilindro orizzontale, misurando la tensione sul ramo (15) della cinghia verticale.
Scollegare il sensore tensione cinghie e lo strumento di diagnosi DDS del motoveicolo.
Effettuare il rimontaggio dei componenti rimossi nell'ordine inverso alla smontaggio.
Misurazione valori di tensione cinghie distribuzione
Accendere lo strumento DDS (16) cod. attrezzo 97900.0215 facendo riferimento al paragrafo “Alimentazione dello strumento“.
Collegare il cavo alimentazione e diagnosi (Modulo Misure) (17) cod. attrezzo 97900.0222 al connettore modulo misure (F) dello strumento DDS (16).
Collegare il sensore tensionamento cinghie (1) cod. attrezzo 88765.1371 alla presa (V) del cavo alimentazione e diagnosi (Modulo Misure) (17) cod. attrezzo 97900.0222.
 
Fissare la staffa del supporto del sensore tensionamento cinghie (1) utilizzando la vite (18) di fissaggio del coperchio copricinghia.
Direzionare il led verde centrale del sensore (1) verso la parte centrale del ramo della cinghia, posizionando il sensore (1) in asse rispetto alla cinghia ed a una distanza di circa 1÷1,5 cm.
Sullo strumento DDS (16) selezionare la funzione “Modulo Misure”, premendo sull'icona “Modulo Misure”; poi premere l'icona “Tendi Cinghia” e di seguito l'icona di “Start” per accedere alla schermata di “Tensione meccanica cinghie”.
Nella schermata viene indicata con una lettera maiuscola quale presa utilizzare del cavo (Modulo Misure) (17): A, B oppure C.
Sollecitare leggermente la cinghia con un dito e leggere il valore della frequenza (Hz) sul DDS.
 Note
Non sollecitare la cinghia più volte consecutivamente, poichè il tempo minimo necessario al DDS per effettuare la lettura è di 1 secondo.
 
I valori di tensionamento sono quelli prescritti alla Sez. 3 - 1.1, Distribuzione/valvole e devono essere controllati con motore a freddo: i valori di montaggio sono da applicare quando si monta una cinghia nuova, mentre i valori di ripristino devono intendersi da applicare quando la tensione della cinghia raggiunge un valore di 70 Hz.
 Attenzione
A seguito del normale assestamento, il valore della tensione delle cinghie distribuzione motore potrebbe diminuire. In fase di controllo della tensione delle cinghie, se si riscontra un valore di letture inferiore a 70 Hz, ritensionarle, riportando il valore della tensione ai valori nominali prescritti (Sez. 3 - 1.1, Distribuzione/valvole).
 
Se il valore della tensione non è corretto, tendere o allentare la cinghia, operando sulle viti e (19) di fissaggio dei tenditori mobili.
Alzare manualmente il tenditore mobile (20) per tendere la cinghia, viceversa abbassare il tenditore mobile (20) per allentare la cinghia.
Rilevare nuovamente il valore di tensione della cinghia distribuzione.
Ripetere l'operazione fino al raggiungimento della tensione prescritta.
Raggiunta la tensione desiderata serrare le viti e (19) alla coppia di 26 Nm (Mim. 23 Nm - Max 29 Nm) (Sez. 3 - 3, Coppie di serraggio motore).
Autoadattamento potenziometro farfalla (TPS)
Il potenziometro farfalla a caratteristica lineare è montato sul corpo farfallato senza possibilità di regolazione. È quindi necessario far apprendere alla centralina l'angolo corrispondente alla posizione di zero del potenziometro stesso, applicando la seguente procedura.
 Attenzione
Questa procedura deve precedere il primo avviamento assoluto del veicolo dopo la sostituzione del corpo farfallato o del potenziometro o della centralina.
 
Assicurarsi che le farfalle acceleratore siano a battuta sulla vite di fine corsa (comando gas completamente chiuso).
In questa posizione si fa apprendere alla centralina l'angolo assunto dal potenziometro. Per svolgere questa operazione è necessario utilizzare lo strumento di diagnosi DDS, seguendo le procedure sotto indicate.
Accendere lo strumento DDS (1) cod. attrezzo 97900.0215 facendo riferimento al paragrafo “Alimentazione dello strumento”.
Collegare al connettore di diagnosi (A) dello strumento DDS, il cavo di alimentazione e diagnosi (2) cod. atrezzo 97900.0227S e collegare quest'ultimo alla presa di diagnosi della moto (B), posizionata sotto la sella.
Entrare nel menu funzionalità generiche, premendo l'icona “Tasto Menu 1” (A).
Premere l'icona “Scelta veicoli” e nella videata successiva premere l'icona “Selezione motoveicolo”; scegliere il modello e confermare, poi scegliere la versione e confermare.
Premendo l'icona “Selezione impianto veicolo” sul display del visore compariranno gli impianti del veicolo che possono essere esaminati.
Selezionare l'opzione “Elettronica motore”, confermare premendo l'icona “Conferma” (B). Poi entrare nella funzione Autodiagnosi, premendo l'icona “Autodiagnosi”.
Lo strumento DDS interrogherà la centralina e verranno visualizzati gli elementi in esame e i relativi valori.
 Note
Predisporre i collegamenti con chiave sul quadro comandi del motoveicolo in posizione OFF.
 
Premere l'icona “Impostazioni” per visualizzare i parametri speciali.
Selezionare l'opzione “Autoadattamento potenziometro farfalla (TPS)” e premere l'icona “Esegui impostazioni”.
Se l'operazione è stata effettuata, compare il messaggio “L'operazione è andata a buon fine?” e premere l'icona “Conferma” (B).
Nel caso si presenti dei problemi all'effettuazione dell'operazione, compariranno i relativi messaggi indicanti gli errori verificatesi: ogni messaggio deve essere confermato, premendo l'icona “Conferma” (B), oppure rifiutato, premendo l'icona “Uscire” (C).
Ad azzeramento effettuato, la centralina sarà associata al corpo farfallato del veicolo. La sostituzione del corpo farfallato, del potenziometro farfalla o della centralina obbligherà quindi ad effettuare una nuova procedura di azzeramento.
Regolazione della condizione di minimo
 Note
Controllare che la moto abbia la centralina elettronica, il sistema di aspirazione ed il sistema di scarico originali; in caso contrario, provvedere al montaggio dei componenti originali.
 
Collegare gli inserti dell'analizzatore Gas di scarico cod. 88713.1010 alle prese dei tubi di scarico, mediante i raccordi (1).
Collegare il DDS e selezionare il veicolo MONSTER 796 / MONSTER 796 ABS.
Assicurarsi che la carrucola del corpo farfallato, sia in battuta sulla vite antimpuntamento (comando gas completamente chiuso).
Assicurarsi che ci sia un corretto gioco sul cavo gas.
Verificare:
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Avviare il motore ed attendere che la temperatura del motore, raggiunga i 100 °C. Quando la temperatura raggiunge i 100 °C rilevati, iniziare le operazioni di regolazione di seguito descritte.
 
Il regime di minimo deve essere compreso tra 1250÷1350 rpm (1300±50):
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se il regime di minimo è inferiore o superiore a quelli indicati aprire o chiudere di 1/4 di giro le viti (2) e (3) di by-pass di entrambi i cilindri, una volta ottenuto il regime corretto verificare che il CO di entrambe le termiche dia valori superiori a 0,4%.
Le azioni da effettuare nel caso in cui la procedura di regolazione minimo non vada a buon fine sono le seguenti:
 
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 Attenzione
Se si dovesse spegnere il motore prima di procedere alla regolazione del tenore di CO, attendere tre minuti dopo l'avviamento affinché termini la fase di arricchimento e le sonde lambda entrino in funzione.
 
Se il minimo risulta alto e se la regolazione con i by-pass non ha dato risultati verificare che siano garantite le tenute sotto farfalla, in particolare verificare che non vi siano, crepe o tagli nei collettori di aspirazione e che gli stessi siano serrati bene al motore, tagli nei tubetti del sensore di pressione, ecc.
 
 Attenzione
Al bilanciamento delle depressioni sotto farfalla, si predilige la regolazione del minimo; quindi si accettano depressioni diverse tra cilindro orizzontale e verticale a patto che la regolazione minimo sia rispettata.
 
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Bilanciamento depressioni sotto farfalla
Collegare il cavo Modulo Misure (4) cod. attrezzo 97900.0222 al connettore Modulo Misure del DDS come descritto nel paragrafo “Descrizione dello strumento di diagnosi“.
Collegare ai connettori (A) e (C) del cavo (4) i tubi depressione/pressione (5) cod. 97900.0220 e a questi i raccordi (6) cod. 97900.0221.
Accendere lo strumento DDS facendo riferimento al paragrafo “Alimentazione dello strumento“. Entrare nella funzione “Modulo misure”. Premere l'icona “Sincronizzazione cilindri”.
Nella schermata viene indicata con una lettera maiuscola quali prese utilizzare del cavo (Modulo Misure) (4): A, B oppure C.
Rimuovere le viti (7) sui collettori di aspirazione e montare i raccordi (1) cod. 88713.1010 nella sede delle viti rimosse.
Portare entrambe le viti (2) e (3) di by-pass a un giro da tutto chiuso.
 Attenzione
Premere l'icona “Reset” (G) poi collegare i sensori (8) cod. 97900.0218 e (9) cod. 553.1.039.1A ai connettori (A) e (C) del cavo (3) e ai tubi depressione/pressione (6).
 
Premere l'icona “Start” per avviare la procedura di rilevamento pressione nei cilindri.
Nella videata, compare l'indicatore (E) che diventa rosso quando la funzione è attiva.
Avviare la moto.
Esistono due tipi di visualizzazione dei valori: in forma numerica ed in forma grafica, per selezionare una tipologia o l'altra, premere l'icona “Visualizzazione valori” (F).
È possibile effettuare l'azzeramento dei valori, premendo l'icona “Reset” (G).
Per variare il bilanciamento (considerare una tolleranza tra i 260 e 270), agire sulle viti di by-pass (2) e (3) fino ad ottenere l'allineamento delle linee grafiche, nel caso si sia scelto la visualizzazione grafica, o uguali valori numerici nel caso sia scelto la visualizzazione numerica.
Si ottiene il bilanciamento quando le due linee del grafico si incrociano tra loro in modo molto stretto oppure quando i due valori indicati sono nel range di tolleranza.
Controllo pressione olio motore
 Note
I simboli delle icone utilizzate nella procedura sono riportati in una tabella alla fine della presente sezione.
 
Per misurare la pressione del circuito di lubrificazione si sfrutta l'attacco del sensore pressione olio motore (21) nel modo seguente.
Scollegare il connettore (A) del pressostato (1) e rimuoverlo facendo attenzione alla guarnizione.
Inserire nel raccordo a bocchettone del tubo (2) cod. 875.1.065.1A il raccordo (3) cod. 814.1.114.1A , interponendo due guarnizioni di rame (4). Montare nel foro filettato (M10x1 mm) del coperchio destro, il raccordo (3) del tubo (2), avvitandolo fino a battuta. Rimontare sul raccordo (3) il pressostato (1), con la relativa guarnizione e ricollegarlo al connettore (A) dell'impianto elettrico.
Collegare il sensore pressione (5) cod. 552.1.039.1A , al tubo (2), per trasformare il segnale di pressione in segnale elettrico.
Accendere lo strumento DDS (6) cod. 97900.0215 facendo riferimento al paragrafo “Alimentazione dello strumento“.
Collegare il cavo alimentazione e diagnosi (Modulo Misure) (7) cod. attrezzo 97900.0222 al connettore modulo misure (B) dello strumento DDS (6).
Collegare il sensore pressione (5) alla presa (A) del cavo (7).
Sullo strumento DDS (6) selezionare la funzione “Modulo Misure”, premendo sull'icona “Modulo Misure”; poi premere l'icona “Misure Pressione” (D) e di seguito l'icona di “Start” (E).
Nella schermata viene indicata la lettera A la presa del cavo (Modulo Misure) (7).
Avviare il motoveicolo.
Esistono tre tipi di visualizzazione dei valori: una in forma numerica e due in forma grafica; per selezionare una tipologia o l'altra, premere l'icona “Visualizzazione valori”.
Il valore rilevato è quello indicato in corrispondenza della lettera (A) o (C) che identifica il cavo utilizzato per il rilevamento: ossia se si utilizza la presa (A) del cavo (7) il valore rilevato sarà quello corrispondente alla lettera (A) nella videata.
Valori di controllo pressione olio:
 
Motore caldo
(Temperatura olio di almeno = 80 °C)
1100÷1300 min-1
maggiore di 0,8 bar
3500÷4000 min-1
maggiore di 4 bar
 Importante
La pressione massima non deve essere mai superiore a 6,0 bar.
 
Una pressione troppo elevata può significare un inceppamento della valvola limitatrice. Al contrario, un valore troppo basso può essere causato dalla valvola limitatrice bloccata nella posizione di apertura o da una molla troppo tenera o da una pompa difettosa. Altre cause possono essere una usura eccessiva delle guarnizioni di tenuta o del motore stesso.
Rimuovere l'attrezzatura e rimontare il pressostato (1) con relativa guarnizione. Bloccarlo alla coppia di 19 Nm (Min. 17 Nm - Max. 21 Nm) (Sez. 3 - 3, Coppie di serraggio motore).
Collegare il connettore (A) dell'impianto elettrico sul pressostato.
Scollegare lo strumento di diagnosi DDS.
Controllo compressione cilindri motore
 Note
I simboli delle icone utilizzate nella procedura sono riportati in una tabella alla fine della presente sezione.
 
Il rendimento del motore è direttamente correlato con il valore di pressione che si può misurare nelle camere di combustione dei due gruppi termici. Una pressione eccessiva od insufficiente, cosí come una eccessiva differenza tra i due cilindri, produce sicuramente un calo prestazionale del motore e può essere causa di rotture.
Riscaldare il motore lasciandolo in funzione fino all'inserimento, almeno una volta, dell'elettroventola.
Rimuovere i cavi candele-bobina (1) di entrambe le candele.
Rimuovere la candela del cilindro da controllare.
Posizionare il cavo candela in modo che non provochi scintille perse.
Avvitare nella sede della candela il cavo compressione cilindri (2) cod. 552.1.038.1A.
Collegare il sensore pressione (3) cod. 552.1.039.1A al cavo (2).
Accendere lo strumento DDS (4) facendo riferimento al paragrafo “Connessione alla moto“.
Collegare il cavo alimentazione e diagnosi (Modulo Misure) (5) cod. 97900.0222 al connettore modulo misure (B) dello strumento DDS (4).
Collegare il sensore pressione cod. 552.1.039.1A alla presa (A) del cavo (5) cod. 97900.0222.
 Note
Rilevare il valore operando su un solo cilindro per volta.
Sullo strumento DDS (4) selezionare la funzione “Modulo Misure”, premendo sull'icona “Modulo Misure”; poi premere l'icona “Compressione Cilindri” (D) e di seguito l'icona di “Start” (E).
Nella schermata viene indicata con la lettera A la presa del cavo (Modulo Misure) (3).
Aprire completamente le farfalle.
Far girare il motore con il motorino avviamento fino al punto in cui la pressione non aumenta più.
Controllare la pressione in ogni cilindro:
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valore standard: 11÷12 bar;
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Un valore di pressione eccessivo può essere causato da:
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Un valore di pressione troppo basso può essere causato da:
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Rimontare le candele e posizionare i cavi bobina-candele (1) nelle rispettive sedi.
Controllo pressione carburante
 Note
I simboli delle icone utilizzate nella procedura sono riportati in una tabella alla fine della presente sezione.
 
Per poter effettuare il controllo del gioco valvole è necessario avere accesso ai quattro coperchi valvole delle teste e quindi rimuovere i componenti elencati di seguito.
Aprire la serratura e contemporaneamente premere verso il basso la sella in prossimità del chiavistello per agevolare lo sgancio del piolo; rimuovere la sella sfilandola dai fermi anteriori tirandola all'indietro.
Rimuovere i coperchi serbatoio (Sez. 5 - 2, Smontaggio carene serbatoio).
Svitare la vite (1) di fissaggio laterale serbatoio al telaio e recuperare la rosetta (2).
Svitare la vite (3) di fissaggio posteriore serbatoio e recuperare la rosetta (4).
Sollevare il serbatoio lasciandolo collegato all'impianto alimentazione e al cablaggio elettrico e posizionarlo adeguatamente supportato per poter agire sulla flangia impianto alimentazione.
Rimuovere il tubo di mandata (5).
Utilizzare il tubo pressione carburante (6) cod. 590.1.189.1A collegandone un'estremità (D) al raccordo del tubo mandata al serbatoio e l'altra (E) sul tubo mandata (5): in questo modo si crea una presa (F) di pressione.
Collegare il sensore pressione (7) cod. 552.1.039.1A , alla presa (F) del tubo (6), per trasformare il segnale di pressione in segnale elettrico.
Accendere lo strumento DDS (8) facendo riferimento al paragrafo “Alimentazione dello strumento“.
Collegare il cavo alimentazione e diagnosi (Modulo Misure) (9) cod. 97900.0222 al connettore modulo misure (E) dello strumento DDS (8).
Collegare il sensore pressione (7) alla presa (A) o (C) del cavo (9).
Sullo strumento DDS selezionare la funzione “Modulo Misure”, premendo sull'icona “Modulo Misure”; poi premere l'icona “Misure Pressione” (F) e di seguito l'icona di “Start” (G).
Nella schermata viene indicata con una lettera maiuscola quale presa utilizzare del cavo (Modulo Misure) (9): A, B oppure C.
Esistono tre tipi di visualizzazione dei valori: una in forma numerica e due in forma grafica; per selezionare una tipologia o l'altra, premere l'icona “Visualizzazione valori” (H).
Il valore rilevato è quello indicato in corrispondenza della lettera (A) o (C) che identifica il cavo utilizzato per il rilevamento: ossia se si utilizza la presa (A) del cavo (3) il valore rilevato sarà quello corrispondente alla lettera (A) nella videata.
La pressione massima deve essere uguale a 3 bar (nominale).
Finita la prova, rimuovere i componenti dello strumento di diagnosi e rimontare il tubo (5) mandata serbatoio fissandolo con fascetta.
Effettuare il rimontaggio dei componenti rimossi nell'ordine inverso alla smontaggio.
Rimontare il serbatoio, assicurandosi di posizionare il cavo sonda lambda (10) nell’apposita linguetta presente sul coperchio flangia serbatoio e il connettore pompa carburante (11) in appoggio sulla testa vericale.
Fissare il serbatoio al telaio impuntando la vite (1) con rosetta (2) e serrarla alla coppia di 10 Nm ±10% (Sez. 3 -  3, Coppie di serraggio mototelaio).
Applicare frenafiletti prescritto alla vite (4).
Fissare il serbatoio al telaietto impuntando la vite (4) con rosetta (3).
Serrare la vite (4) alla coppia di 10 Nm ±10% (Sez. 3 -  3, Coppie di serraggio mototelaio) contrastando con una brugola di 5 l’inserto filettato (12) posto sulla parte superiore del serbatoio.
 Importante
L’inserto filettato (12) non è presente nella versione USA.
Rimontare i coperchi serbatoio (Sez. 5 - 2, Rimontaggio carene serbatoio).
Rimontare la sella inserendo le estremità anteriori del fondo sella alle sporgenze presenti sul serbatoio quindi spingere sull'estremità posteriore della sella fino ad udire lo scatto del chiavistello della serratura.
 
Procedura per lo sblocco dell'immobilizer
 Note
I simboli delle icone utilizzate nella procedura sono riportati in una tabella alla fine della presente sezione.
 
Se il sistema immobilizer non funziona, è possibile utilizzare una procedura di emergenza che permette l'avviamento del motore: questa procedura descritta alla Sez. 6 - 8, Immobilizer e Transponder, prevede l'inserimento del codice segreto che può essere effettuata con l'ausilio dello strumento di diagnosi DDS.
Accendere lo strumento DDS (1) facendo riferimento al paragrafo “Alimentazione dello strumento“.
Collegare il connettore di diagnosi (H) il cavo di alimentazione e diagnosi (2) cod. 97900.0227S alla presa di diagnosi della moto (3).
Entrare nel menu funzionalità generiche, premendo l'icona “Tasto Menu 1” (A).
Premere l'icona “Scelta veicoli” e nella videata successiva premere l'icona “Selezione motoveicolo”; scegliere il modello e confermare, poi scegliere la versione e confermare.
Premendo l'icona “Selezione impianto veicolo” sul display del visore compariranno gli impianti del veicolo che possono essere esaminati.
Selezionare l'opzione “Elettronica motore”, confermare premendo l'icona “Conferma” (B). Poi entrare nella funzione Autodiagnosi, premendo l'icona “Autodiagnosi”.
Lo strumento DDS interrogherà la centralina e verranno visualizzati gli elementi in esame e i relativi valori.
 Note
Predisporre i collegamenti con chiave sul quadro comandi del motoveicolo in posizione OFF.
Premere l'icona “Attivazioni” (C) per visualizzare gli attuatori e i componenti collegati alla centralina.
Selezionare l'opzione “Sblocco Immobilizer” e premere l'icona “Esegui impostazione” (D).
Compare la schermata dove è possibile inserire le cinque cifre del codice segreto. Per inserire ogni cifra utilizzare le frecce rosse (E) e (F): ogni cifra inserita deve essere confermata premendo l'icona “Conferma” (B).
Una volta inserito il codice completo, confermare premendo l'icona “Conferma” (B).
Se l'operazione è stata effettuata, compare il messaggio “L'operazione è andata a buon fine?” e premere l'icona “Conferma”.
Nel caso si presenti dei problemi all'effettuazione dell'operazione, compariranno i relativi messaggi indicanti gli errori verificatesi: ogni messaggio deve essere confermato, premendo l'icona “Conferma”, oppure rifiutato, premendo l'icona “Uscire” (G).
Rimuovere lo strumento di Diagnosi.
Diagnosi guidata
 Note
I simboli delle icone utilizzate nella procedura sono riportati in una tabella alla fine della presente sezione.
 
Lo strumento DDS segue passo passo l'operatore nelle diverse metodologie di diagnosi, mettendo a disposizione descrizioni e documentazione sui componenti della moto, schemi elettrici degli impianti elettronici e informazioni sulla localizzazione dei componenti.
Accendere lo strumento DDS (1) facendo riferimento al paragrafo “Alimentazione dello strumento“.
Collegare il connettore di diagnosi (F) il cavo di alimentazione e diagnosi (2) cod. 97900.0227S alla presa di diagnosi della moto (3).
Entrare nel menu funzionalità generiche, premendo l'icona “Tasto Menu 1” (A).
Premere l'icona “Scelta veicoli” e nella videata successiva premere l'icona “Selezione motoveicolo”; scegliere il modello e confermare, poi scegliere la versione e confermare.
Premendo l'icona “Selezione impianto veicolo” sul display del visore compariranno gli impianti del veicolo che possono essere esaminati.
Selezionare l'opzione “Elettronica motore”, confermare premendo l'icona “Conferma” (B).
Per entrare nella funzione “Diagnosi guidata”, premere l'icona “Diagnosi guidata” (C).
Si aprono una serie di videate dove vengono indicate le operazioni da effettuarsi per una corretta diagnosi.
Per capire se esistono dei problemi all'impianto è possibile entrare nella funzione Autodiagnosi, premendo l'icona “Autodiagnosi”. Se sono presenti errori, viene visualizzato il simbolo (D). Per visualizzare quali sono gli errori, premere l'icona “Errori” (E). Una volta rilevati gli errori è possibile, quindi, attraverso la Diagnosi guidata. premendo l'icona “Diagnosi Guidata” (C), risolverli.
Lo strumento DDS interrogherà la centralina e verranno visualizzati gli elementi in esame e i relativi valori.
Controllo corrente impianto di ricarica
 Note
I simboli delle icone utilizzate nella procedura sono riportati in una tabella alla fine della presente sezione.
 
È possibile verificare in quali condizioni di funzionamento del motore l'alternatore eroga una corrente sufficiente per ricaricare la batteria e per alimentare il sistema di iniezione/accensione e tutti gli utilizzatori elettrici presenti sul motociclo. La pinza amperometrica (1) cod. 88765.1126V rileva il campo magnetico generato dalla corrente che passa nel cavo su cui è applicata.
Rimuovere la sella (Sez. 5 - 3, Smontaggio sella).
Rimuovere i coperchi serbatoio (Sez. 5 - 2, Smontaggio carene serbatoio).
Rimuovere il serbatoio benzina (Sez. 8 - 2, Smontaggio serbatoio carburante).
Accendere lo strumento DDS (2) facendo riferimento al paragrafo “Alimentazione dello strumento”.
Collegare il cavo alimentazione e diagnosi (Modulo Misure) (3) cod. 97900.0222 al connettore modulo misure (D) dello strumento DDS (1).
Collegare la pinza amperometrica (1) alla presa (E) del cavo alimentazione e diagnosi (Modulo Misure) (3).
 Attenzione
La pinza amperometrica non deve essere connessa su cavi in cui scorre la corrente elettrica.
 
Inserire poi la pinza amperometrica sul cavo positivo della batteria facendo attenzione che la freccia di riferimento, stampigliata sulla pinza, sia rivolta verso il polo positivo (+) della batteria.
Sullo strumento DDS (2) selezionare la funzione “Modulo misure”, premendo sull'icona “Modulo misure”; poi premere l'icona “Amperometro” (F) e di seguito l'icona di “Start”.
Nella schermata viene indicata con una lettera maiuscola quale presa utilizzare del cavo (Modulo Misure) (3): A, B oppure C.
Se la corrente misurata ha segno positivo, significa che l'alternatore sta alimentando tutti gli utilizzatori e ricaricando la batteria. Se la corrente ha segno negativo, l'impianto di ricarica non riesce ad alimentare i carichi e una consistente parte di corrente deve essere fornita dall'accumulatore che si trova perciò in fase di scarica.
 Importante
In caso di montaggio delle pinze sul cavo, i valori riscontrati avranno segno opposto a quelli reali e daranno luogo a una diagnosi sbagliata.
Diagnosi ABS
 Note
I simboli delle icone utilizzate nella procedura sono riportati in una tabella alla fine della presente sezione.
 
Se il sistema ABS non funziona correttamente, è possibile effettuare una diagnosi del sistema con l'ausilio dello strumento di diagnosi DDS.
Accendere lo strumento DDS (1) facendo riferimento al paragrafo “Alimentazione dello strumento“: utilizzare l’alimentatore (2) cod. 97900.0230.
Collegare il cavo di alimentazione (3) cod. 97900.0227 al cavo (2) cod. 97900.0230 ed al connettore diagnosi ABS (B) del mototelaio.
Tabella icone